CRITERIUM 4 ANNI
Aveva vinto a Napoli in maniera perentoria nel week-end del Lotteria, si era visto sottrarre il successo, non senza polemiche, a tavolino a Montecatini in pista piccola agendo allo spunto, ma Diamond Truppo si è ripreso il proscenio con gli interessi al Garigliano nel Criterium dei quattro anni, prova di gruppo 1 che certamente consacra il figlio di Varenne come un altro dei protagonisti di lusso della generazione 2019. Al di la del risultato in se, che ovviamente merita tutta la celebrazione del caso, il motivo della corsa è nella variante tecnica proposta dal portacolori della siciliana Pachino Horse. Le doti di scattista di Diamond Truppo erano infatti ben note sin dalle prime uscite della sua carriera, ma fino ad oggi in testa non era riuscito a rendere al meglio e certamente l’idea di dover correre 2100 metri al comando su una pista selettiva come quella di Ss. Cosma e Damiano poteva destare qualche perplessità. Ci ha pensato Alessandro Gocciadoro a fugare ogni dubbio in una tattica che alla vigilia poteva sembrare quasi obbligata, ovvero quella di scattare in avanti per giocare d’anticipo su Desiderio D’Esi e sopravanzare Di Luca Mo. “In effetti soprattutto a Torino il cavallo al comando aveva corso male – le parole di Alessandro Gocciadoro – ma abbiamo cambiato qualcosa nell’impostazione sotto questo aspetto è progressivamente migliorato. Già nella sgambatura mi era piaciuto molto, poi vedere Di Nardo al comando allo stacco ha fugato tutti i dubbi e sono andato.”
In effetti al via il più veloce era stato proprio Daniele Jet con un Gaetano di Nardo che già nel precorsa si era espresso in termini estremamente fiduciosi sulla duttilità del figlio di Naglo. Così in 200 metri Diamond Truppo si è trovato al comando con Daniele Jet a fare da intermezzo nei confronti di Diluca Mo scattato comunque abbastanza bene dalla posizione alla corda, mentre Desiderio D’Esi navigava nella seconda metà del plotone, ma non estremamente fluido nell’andatura.
Diamond Francis rimasto all’esterno provava and andare sul battistrada magari anche nel tentativo di ritagliarsi una posizione alla corda, ma Gocciadoro ovviamente diceva di no e gli altri alla corda serravano così V.P. Dell’Annunziata era costretto a riprendere in mano. Il risultato era però che il tradizionale rallentamento che spesso caratterizza queste corse stavolta non c’era e così il primo km filava via in poco più di 1.13. A rivedere la velina dei cronometristi si scopre che Diamond Truppo ha coperto un solo paletto in 16” abbondanti, quello che va dal passaggio sul palo al completamento della curva di destra, gli altri in maniera molto più veloce, abbondantemente sotto il 15, e addirittura 13.8, 13.2 e ancora 13.8 per le ultime tre frazioni da 200 metri che fanno 40.8 per gli ultimi 600 metri assai significativi e ancora di più per un cavallo che aveva la caratteristica di non rendere al comando.
Nonostante una chiusura così violenta Diluca Mo trovava la stamina per mettersi ancora in evidenza. Partito, come detto, terzo alla corda, al passaggio spostava in seconda corsia andando a prendere la schiena di Diamond Francis e al paletto dei 600 conclusivi scattava in terza corsia, aggirava il calante Diamond Francis e si gettava all’inseguimento del battistrada che nel frattempo allungava con la frazione che vi abbiamo descritto rendendo vano l’inseguimento ai fini della vittoria finale, ma comunque esaltando anche la prestazione del battuto il cui team alla fine della corsa, seppur sconfitto, era visibilmente soddisfatto per la prestazione: “Cavallo generosissimo – la dichiarazione di Afrim Shmidra – anche questa volta ha fatto il suo dando tutto e qualcosa di più, forse qualche rammarico per aver non essere riusciti a rimanere secondi al via, ma la prestazione di Diamond Truppo è stata superlativa e non so se il risultato sarebbe cambiato.”
Nulla da fare per Desiderio D’Esi, il terzo elemento della triade dei favoriti annunciati non è riuscito ad entrare in partita, anzi al passaggio ha confuso il passo ed è sbottato in errore a conferma di una meccanica che non era apparsa brillante neanche nel pre-gara. Ovviamente dispiaciuto Andrea Farolfi: “Il cavallo ha viaggiato male, quando è arrivato era visibilmente provato dal viaggio. In sgambatura non era apparso preciso, lui talvolta lo fa e quindi abbiamo provato in qualche modo a rimetterlo in sesto, ma non è andata bene, peccato… una giornata storta.”
Buon terzo Daniele Jet che nel finale dopo essre stato anticipato nella rincorsa da Diluca Mo rintuzzava gli attacchi degli inseguitori capeggiati da un diligente Denzel Washington all’ennesimo piazzamento classico della carriera. (LUM)
CAMPIONATO FEMMINILE 3 ANNI
Nel rispetto della tradizione quella delle femmine di tre anni è stata sicuramente la corsa più bella è avvincente della serata ed è quella che ha definitivamente lanciato nel firmamento delle protagoniste di questa generazione al femminile Eloida. Plasmata da quel grande uomo di cavalli che è Antonio Improda, affidata alle sapienti mani di Mario Minopoli, la figlia di Napoleon Bar è stata protagonista di una prestazione davvero superlativa visto lo svolgimento della corsa. Si pensava che il ritiro della favorita Estasi di No potesse rendere meno interessante la corsa, invece, a conti fatti, è stato il contrario. Senza una favorita annunciata (anche se Eloida era quella che aveva attirato le maggiori attenzioni del betting) le altre probabilmente hanno trovato ancora maggior convinzione nelle proprie chances. E’ stato il caso di Eclisse Roc in sediolo alla quale, sceso di una posizione dietro le ali della macchina, Santino Mollo si è voluto giocare il tutto per tutto nella fase iniziale con un attacco prolungato durato quasi un km senza soluzione di continuità (addirittura 42.8) i 600 metri dopo i 100 dello stacco, un attacco prolungato che è stato poi sanzionato dalla giuria.
Eloida però ha replicato, senza battere ciglio: Mario Minopoli, mani bene indietro sulle guide, come nel suo stile, è sembrato andare sempre in controllo anche quando l’altra aveva messo qualcosina davanti, fino a quando dopo 1100 metri di corsa Eclisse Roc ha mollato la presa. Ovviamente a quel punto si sono ingolosite le altre che erano state fino ad allora spettatrici interessate, prima tra tutte Eleonora Grif in sediolo alla quale Vincenzo Luongo si era goduta la scena dalla seconda posizione alla corda e poi Emma dei Veltri che provava a muovere dalla seconda pariglia, mentre Alessandro Gocciadoro con Ete Jet era un po’ sacrificato in quarta posizione alla corda dietro Elektra e subiva anche un breve agganciamento dalla calante Eclisse Roc che però le costava alcuni metri che sarebbero stati preziosi nel finale.
In realtà né Eleonora Grif né Emma dei Veltri riuscivano in qualche modo ad avvicinare mai la battistrada che entrava in retta di arrivo certamente un po’ stanca, ma ancora saldamente in controllo. A liberarsi era solo Ete Jet che finiva fortissimo in mezzo alla pista giungendo quasi ad apparigliare sul palo la leader (1.13.8 per entrambe) superandola però solo qualche manciata di centimetri dopo. Buona terza Eridamia agendo in costruzione a precedere Eleonora Grif e Emma dei Veltri dalle quali, per come era venuta la corsa, forse era lecito attendersi qualcosina di più, ma alla fine nel marcatore ci sono comunque anche loro.
Sesta vittoria in 22 corse disputate per Eloida una cavalla davvero gestita al meglio da Antonio Improda. Solamente in due occasioni in carriera non è andata a premio a dimostrazione di quella che è la sua dote principale: la grande regolarità di rendimento. Confermatasi anche ottima partitrice e grande combattente, la figlia di Napoleon Bar è la conferma che scaturisce da questa edizione 2023 del Campionato Femminile del Garigliano: “L’abbiamo sempre fatta buona – le parole di un raggiante Antonio Improda – ma abbiamo scelto di portarla avanti gradualmente. Ora mi sembra pienamente maturata e oggi lo ha dimostrato. Chiaro che ora si alzerà ulteriormente l’asticella, ma siamo fiduciosi.”
Soddisfatto anche Alessandro Gocciadoro che ha mancato di un soffio il clamoroso “triplete” in serata (e sarebbe stato un doppio estremamente prestigioso per la Pachino Horse alla proprietà): “Peccato per quell’agganciamento con Santo Mollo – il commento del driver/trainer emiliano – a conti fatti ci è costato quella manciata di metri che sono risultati decisivi e soprattutto ci ha fatto interrompere l’azione, ma rimane la soddisfazione di aver ritrovato una cavalla che dopo il bel percorso dei due anni sembrava aver smarrito la condizione. Ora è tornata più forte di prima e per me è una cavalla da Derby.” (LUM)
CAMPIONATO FEMMINILE 4 ANNI
“Avevamo deciso di non darle una corsa troppo dura. La sua distanza naturale è il miglio e pertanto quando è arrivata Daughter As che è in un momento di forma smagliante non me la sono sentita di oppormi” In questa parole, razionali, di Andrea Farolfi c’è tutta, o quasi, la storia della finale del Campionato Femminile delle 4 anni. Il match annunciato alla vigilia è durato meno di 500 metri, tanti quelli che sono stati necessari ad Alessandro Gocciadoro per portare la figlia di Father Patrick al comando sull’accondiscendente allieva di Mauro Baroncini. Si può tranquillamente dire che la corsa è finita in quel preciso istante anche perché con un km passato in 1.17.3, per battere Daughter As, a meno di eventi imprevedibili, ci sarebbe voluta una formula 1 a quattro ruote. In effetti nel secondo giro Daughter As ha iniziato la propria progressione mettendo assieme un km conclusivo in poco più di 1.11 e per le altre si è fatta notte fonda.
“In questo momento Daughter As va fortissimo – il commento del “Goccia” – ritengo che sia una delle più forti cavalle della sua generazione in giro per l’Europa e la sua prestazione non mi ha affatto sorpreso.”
La soddisfazione per il team di Noceto in questa corsa non si esaurisce con la vittoria. Detto, infatti, del dominio assoluto della portacolori dell’Ecurie Carsko, c’è da riconoscere e sottolineare la gran bella prestazione di Dali Prav. Entrata nello strappo iniziale per provare a scavalcare senza successo Due Italia, la portacolori di casa Legati si è adeguata in seconda posizione, ma poi ha trovato ancora energie per spostare in arrivo e venire a cogliere un validissimo secondo posto a conferma dei progressi recenti.
La prestazione di Due Italia al di la delle dichiarazioni riportate in apertura, non può essere ritenuta positiva. Lo strappo iniziale è durato circa 200 metri, o poco più, e poi il via libera per Daughter As è arrivato senza resistenza. A quel punto seguendo la testa della corsa la portacolori della W Giovane Italia avrebbe dovuto conservare il secondo posto, ma evidentemente c’è ancora qualcosa da rifinire in una condizione che per stessa ammissione del team dovrà essere portata al top in vista delle prove più importanti sul miglio che attendono la figlia di Adrian Chip in autunno.
La quarta moneta è andata a una diligente Dada del Ronco Penalizzata da un breve errore iniziale, ha fatto di necessità virtù e a poi sfruttato al meglio il treno interno di corsa partendo di fatto da ultima; Doni Maker sul rallentamento al passaggio davanti alle tribune ha provato a portarsi all’esterno, ma poi ha pagato l’accelerazione successiva, mentre Danish As e Diamante Mail non sono riuscite ad entrare nel vivo della corsa e Dilva Jet è finita a tabellone senza però mai incidere. (LUM)
PALIO DEI COMUNI
Grazie all’inossidabile Vesna il Comune di Castelforte si è aggiudicato per la quinta volta il palio dei Comuni del pontino che si è disputato giovedì 10 agosto. La portacolori della scuderia Indal di casa Legati (allenata da Alessandro Gocciadoro) si è aggiudicata la finale battendo Allegra Luis e Clanrio terminate nell’ordine ad occupare gli altri due gradini del podio.
L’accoppiata Indal Castelforte si era verificata anche nel 2020 quando a trionfare nel Palio era stata Vanesia Ek, in quella occasione guidata direttamente da René legati che al contrario questa volta ha lasciato le guide della figlia di Libeccio Grif ad Andrea Farolfi che ha portato a termine il compito nel migliore dei modi.
Per la cronaca le due batterie erano state vinte da Allegra Luis (Gaetano Di Nardo) e dalla quasi omonima Allegra Gifont (Alessandro Gocciadoro).