resoconto XVII Campionato Femminile dei 3 Anni

Mai come quest’anno l’appellativo di “Notte delle Stelle” per la serata clou della stagione dell’ippodromo del Garigliano è stato più azzeccato. Le magnifiche tre protagoniste della finale n. 17 del Campionato femminile dei tre anni non hanno deluso: Ursa Caf, Unicka e Uma Francis hanno lottato dal primo all’ultimo dei 2100 metri della corsa per aggiudicarsi il titolo di regina d’estate della generazione. Alla fine sull’albo d’oro sarà scritto il nome di Ursa Caf, ma non crediate che il discorso sulla leadership generazionale sia finito qui.

Anzi, i frequentatori dei bar sport ippici, reali o telematici che siano, hanno da giovedì sera e per i prossimi due mesi un argomento in più del quale parlare o scrivere, un tema che terrà banco almeno sino alla prima domenica di ottobre, giornata in cui le tre magnifiche femmine, a meno di inopinabili incidenti di percorso, saranno ancora in evidenza, magari non da sole.
La domanda è semplice: senza l’agganciamento tra Unicka e Uma Francis a 100 metri dal palo, Ursa Caf avrebbe vinto comunque?
Ognuno ovviamente, vedendo e rivedendo la corsa, è libero di darsi la risposta che crede più opportuna. Per il momento però è giusto celebrare la vincitrice anche perché comunque si è trattato di un successo ottenuto correndo da protagonista assoluta, dominando la corsa sul piano tattico e tirando fuori gli artigli quando è stato necessario.

Gran cavalla questa figlia di Exploit Caf, tra le sue doti più importanti c’è assolutamente la duttilità, quella stessa che le ha consentito di fare partenza da un numero non facilissimo come il sei, ma senza scatenarsi, anzi di agire a guide lente sulla prima curva prima di andare a chiedere strada a Uma Dany Grif che invece dopo lo scatto iniziale se l’era presa un po’ troppo.
Il suo successo assume valore anche perché occorre considerare che in fondo le avversarie non hanno dovuto iniziare la loro rincorsa da molto dietro. Uma Francis, come aveva già fatto vedere a Treviso, si è sveltita nella fase iniziale e, complice anche l’errore di Utopia Trio, è riuscita a rientrare a Unamore Petit si è ritrovata terza in corda, mentre Unicka dalla seconda fila era comunque riuscita a trovare lo spazio per venire al largo e già dopo trecento metri era in seconda pariglia dietro proprio Unamore Petit.
Le due comunque sceglievano di non rimanere appostate; Gubellini sulla saura scavalcava presto Unamore Petit. A quel punto Enrico Bellei aveva la doppia opzione se anticipare la favorita o seguirne la schiena. La scelta ricadeva sulla prima soluzione: mezza ruota e via all’esterno al fianco di Uma Dany Grif  offrendo punto di riferimento alla saura, ma senza andare in pressing,  tant’è che il primo chilometro veniva chiuso in un comodissimo 1.16.1.
A quel punto è chiaro che la seconda parte della gara sarebbe stata al fulmicotone. Ursa Caf allungava progressivamente, Uma Francis teneva il passo: il penultimo quarto andava via in 29.1; l’ultimo addirittura in 27.7. Uma Francis raggiungeva la leader che però, come preannunciato da Antonio Esposito, con la briglia sparaocchiata era più reattiva e nella seconda metà dell’ultima curva riaccelerava: Unicka perdeva qualche battuta, ma solo perché probabilmente aveva avuto un impasse inseguito a una botta. Pietro riusciva a riorganizzarla sollecitamente e le tre scurvavano in diagonale con Ursa però che aveva riguadagnato qualcosa.
A quel punto lo spunto più incisivo sembrava proprio quello di Unicka che affiancava Uma Francis, ma a 100 metri dal traguardo i mozzi dei due sulky venivano a contatto provocando un inevitabile rallentamento, anzi Enrico Bellei era anche abile nel tenere di trotto la sua Uma Francis che aveva accennato all’errore: Ursa Caf concludeva così rallentando con un Antonio Esposito giustamente al settimo cielo.
Unicka vinceva la sua battaglia personale con Uma Francis e lasciava qualche rammarico a Pietro Gubellini, Erik Bondo e ai coniugi Lami, ma al tempo stesso con la conferma di esser e ormai definitivamente pronta per puntare ai bersagli più importanti.
Al quarto posto, prima della battute una diligente Unique du Kras a precedere Uma Dany Grif.

campionato femminile dei 3 anni - arrivo

Dopo un terzo posto nel Giovanardi, d’assaggio, il quarto in un Nazionale chiuso senza quasi correre e la vittoria nel Città di Napoli, Ursa Caf si conferma quindi grande protagonista di vertice di questa generazione dei tre anni. Che la distanza non sia un problema ormai è assodato, che le altre in futuro non staranno a guardare pure.
L’ippica è meravigliosa per questo: crea gran belle favole, ma concede sempre una chance di riscatto. E la “Notte delle Stelle” del Garigliano ce lo ha confermato ancora una volta!


La voce dei Protagonisti

QUELLA RETTA DI ARRIVO…
Quella retta di arrivo della 17.a edizione del Campionato Femminile farà discutere: Enrico Bellei ha lungamente parlato con il presidente di Giuria Stefano Sedia e alla fine non è molto d’accordo (e non poteva essere diversamente) sulla decisione che sancisce il suo appiedamento per 10 giornate (5+5 trattandosi di un Gran Premio) per l’agganciamento con Pietro Gubellini ai 100 metri dal traguardo. “E’ vero allargo un po’, ma a causa della cavalla davanti che progressivamente sale in mezzo alla pista.”
Dal canto suo Pietro Gubellini è ovviamente rammaricato. “Unicka si è data un colpo forte all’inizio dell’ultima curva e ho perso un po’ di tempo per riorganizzarla. Dopo però è venuta va con un passo violento. Non ti so dire se avrei vinto o meno perché l’altra era comunque avanti, ma certo è che saremmo finiti molto, ma molto vicini.”
L’incertezza dell’esito senza agganciamento è anche il motivo per il quale non c’è stata sanzione economica per Uma Francis, ma solo l’appiedamento. Unicka infatti è comunque finita al secondo posto. Per un’eventuale multa bisognava fosse evidente che l’agganciamento avesse provocato la mancata vittoria della saura.

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MAI PENSATO DI POTER PERDERE!
“Te lo avevo detto dopo il Città di Napoli che avrebbero dovuto fare i conti con noi!” Antonio Esposito è raggiante, orgoglioso, fiero, ma anche quasi commosso dopo la vittoria di Ursa Caf. Una di quelle favole che ancora riescono a farci innamorare di questo sport.
La dimostrazione che il lavoro paga, che anche quando i momenti sono difficili e le prospettive poco chiare, lavorando con passione e con sacrificio si può provare a invertire la tendenza. Certo non sempre ci si riesce, non è matematico, ma poi ci sono le occasioni in cui tutto ciò accade e Ursa Caf ne è la piena dimostrazione. Aggiungeteci un pizzico di spavalderia che a tutti i livelli rende grandi gli atleti e avrete il giusto mix.
Ne è passato di tempo da quando proprio su questa pista dopo aver vinto il Torneo dell’Avvenire un giovane Antonio Esposito aveva quasi paura a mettersi davanti a un microfono. Si matura e si cresce in tutto, anche nella capacità di creare e guidare una campionessa.
“Avevamo parlato diverse volte di Ursa Caf – ci conferma a bocce ferme –  e sai bene quanto fosse grande la mia fiducia. Anche il fatto di averla sparaocchiata alla fine mi ha dato ragione. Se ci fai caso a metà dell’ultima curva lei sembra un po’ imbambolata, ma appena vede Uma Francis che le si avvicina riparte con cattiveria e il resto lo avete visto. Devo confessarti che non ho mai pensato di poter perdere.”
Hai impiegato un po’ però per andare davanti: scelta o cos’altro? “Avevo visto che Giampaolo (Minnucci n.d.r.) era un filo in difficoltà nel senso che Uma Dany Grif gli tirava un po’ e allora ho voluto attendere che si assestasse, tanto ero consapevole che una volta che mi fossi presentato avrei avuto il via libera. Poi sono riuscito a graduare e del resto la chiusura è ho potuto sparare tutto nel finale.”
C’è stato un piccolo agganciamento nel finale tra Unicka e Uma Francis. Pensi sia stato determinante? “Sono sincero penso di no perché lei comunque se avesse visto nuovamente i cavalli vicino sarebbe ripartita ancora un po’ e il palo a quel punto era molto vicino.”
Insomma adesso si guarda alla prima domenica di ottobre… “Da sempre è quello il nostro obiettivo, lo sai. Se anche avessimo perso qui al Garigliano non sarebbe stato un dramma. Ma abbiamo vinto e abbiamo la consapevolezza di avere una grande cavalla. Speriamo che ora vada tutto liscio per i prossimi due mesi. Lasciami però ringraziare mio padre che nell’allenamento di Ursa Caf svolge un ruolo fondamentale. Tutto questo in buona parte è merito suo e magari questa volta non mi rimprovererà per qualche errore…”

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Informazioni su Luigi Migliaccio 96 articoli
Luigi Migliaccio, giornalista ippico, nato a Roma il 16/07/1960. Scrive di Ippica dal 1985, Editorialista Trotto & Turf, collaboratore de "La Gazzetta dello Sport" e Conduttore di Unire Tv, per la quale è stato inviato in occasione di diverse edizioni di Amerique, Elitlopp e Lotteria.